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San Giuliano, Antonino Paternò-Castello marchese di.

Uomo politico italiano. Discendente da una nobile famiglia, avvocato, intraprese l'attività politica divenendo sindaco di Catania (1879), deputato al Parlamento (1882-1905), senatore, sottosegretario di Stato all'Agricoltura (1892), ministro delle Poste (1898) e degli Esteri (1905-06), ambasciatore a Londra (1906-09) e a Parigi (1909-10); nuovamente ministro degli Esteri dal 1910, guidò la politica estera italiana fino alla prima guerra mondiale sotto la presidenza di Luzzatti, Giolitti e Salandra. Convinto della necessità per l'Italia di stare al passo con le altre potenze europee in campo coloniale, esacerbò l'ostilità con la Francia, nella cui debolezza individuò la sola possibilità di un'espansione economico-politica italiana in Africa e nel Mediterraneo orientale. Per questo, dopo la fortunata impresa in Libia e l'insediamento nel Dodecaneso, promosse un avvicinamento dell'Italia agli Imperi centrali, riuscendo a mantenere buoni rapporti anche con le potenze dell'Intesa e opponendosi, invece, all'iniziativa austriaca nei Balcani e nell'Adriatico, tesa a contrastare le tendenze indipendentistiche di quei popoli. Allo scoppio della prima guerra mondiale, dichiarò la neutralità dell'Italia, trattando prima con l'Austria per la cessione dei territori irredenti e poi con i Paesi dell'Intesa in prospettiva di un'entrata dell'Italia in guerra a fianco di questi ultimi. Scrisse le Lettere dall'Albania (1902) (Catania 1852 - Roma 1914).